venerdì 27 novembre 2015

LA PAURA DELLA POVERTÀ
La paura della povertà è uno stato della mente, niente di più, ma esso è sufficiente a distruggere le possibilità, che ognuno di noi ha, di raggiungere un qualsivoglia risultato.
In effetti questa Paura:

- paralizza le facoltà della ragione;
- distrugge la facoltà dell'immaginazione;
- uccide l'autofiducia;
- scoraggia l'iniziativa;
- conduce all'incertezza di propositi;
- incoraggia la procrastinazione;
- uccide l'entusiasmo e rende impossibile l'autocontrollo;
- toglie il fascino da ogni personalità;
- distrugge la facoltà di pensare accuratamente;
- distoglie la concentrazione;
- mina la persistenza;
- uccide il potere della volontà e lo riduce a niente;
- distrugge l'ambizione;
- annebbia la memoria;
- invita al fallimento, in ogni forma possibile;
- uccide l'amore ed assassina le emozioni;
- scoraggia l'amicizia ed invita al disastro in un centinaio di forme;
- conduce alla svogliatezza, alla miseria ed all'infelicità.

Questa Paura è senza dubbio la più distruttiva tra le sei; è in testa a questa lista proprio perché è la più difficile da conoscere a fondo, essa accresce la tendenza ereditaria, propria dell'uomo, di depredare economicamente il suo simile.
Quasi tutti gli animali inferiori sono spinti e motivati dall'istinto, ed essendo la loro capacità mentale molto limitata si assalgono reciprocamente, mentre l'uomo, dotato di intuizione e della capacità di pensare e di ragionare, non vuole mangiare fisicamente il suo simile ma trova maggior soddisfazione nel divorarlo economicamente.