giovedì 25 dicembre 2014


LA FELICITA
 
"La Vita non significa

aspettare che i temporali passino,

ma è imparare come danzare sotto la pioggia"
 

LA FELICITA ARRIVA, non se la desideri disperatamente, ma se la sogni, la pensi e la vivi in tutte le circostanze. Qualunque cosa tu stia facendo, continua a far scorrere sotto la sabbia dei tuoi pensieri e il terreno roccioso delle ardue prove la corrente sottomarina della felicità, il fiume segreto della gioia.
Alcune persone sorridono quasi sempre, mentre nascondono un cuore corroso dal dolore. Queste persone si struggono lentamente sotto le ombre di sorrisi privi di significato. Ci sono altri che sorridono una volta ogni tanto, ma sotto la superficie nascondono un milione di sorgenti di pace gioiosa.
Impara a essere segretamente felice nel tuo cuore malgrado tutte le circostanze, e dì a te stesso: «La felicità è il più grande diritto di nascita divino, il tesoro nascosto della mia anima. Ho scoperto che sono segretamente ricco, ben oltre il sogno di un re».
P.Yogananda
 

Noi ascoltiamo il linguaggio musicale nel canto degli uccelli, nel gorgoglìo dei ruscelli, nel rullare dei tamburi, nei grilli della sera, nel mare in tempesta, nel riso, nel pianto, in ogni cosa. Le più antiche tradizioni credevano che l’universo intorno a noi “cantasse”, comunicandoci. La vibrazione energetica che produceva il suono era in sé stessa evidente e i significati di questi canti non richiedevano spiegazioni. In sanscrito, questo si chiama samskrita, o “comunicazione perfettamente compiuta” perché denota un’intima relazione tra la struttura della realtà e il suono prodotto.

La filosofia mimamsa dichiara che tutti i suoni esistono eternamente e richiedono solo una variazione delle arie oppure del respiro (individuale o universale) affinché si manifestino. Questo movimento delle arie (prana) è attivato dal fuoco (agni), oppure dalla luce, simbolo di conoscenza. Il linguaggio sanscrito si crede sia stato generato da una conoscenza segreta trasmessa dal suono che è uno dei più potenti mezzi di rivelazione. Gli antichi inni vedici (dei Veda) sono dirette manifestazioni dei suoni sacri che ascoltiamo (shruti) dai saggi poeti che li sintetizzano mettendoli in forma scritta. Questo “ascolto” avviene dapprima nella propria coscienza. Queste rivelazioni assumono una controparte sonora.

 La consistenza tra i suoni (shabda) e il loro significato (artha), la realtà così annunciata, stabilisce la chiarezza nella comunicazione. L’universo ha sempre parlato all’uomo in un linguaggio chiaro. Ma cosa ci sta dicendo?
L’universo ci parla costantemente della natura divina di tutto ciò che ci circonda! La Chandogya Upanishad descrive che tutta la musica, tutte le canzoni, le parole e tutti i suoni sono uniti tra di loro dal pranava omkara, come foglie unite al ramo. Gli yogi identificano la sillaba sacra “OM” come il suono sacro originale dal quale provengono tutti gli altri suoni. Non fu mai creato e non sarà mai distrutto. Tutti i suoni esistono eternamente all’interno dell’OM ed è solo un cambiamento nel livello vibrazionale della nostra coscienza che produce suoni diversi.