martedì 29 gennaio 2013


Il CICAP sta per chiudere


La scorsa settimana, sul sito del CICAP è apparso un appello – diffuso anche a mezzo stampa – in cui si invitano le persone a sostenere il comitato nella sua opera d’informazione (sic!) a sostegno della razionalità (sic!), perchè rischia seriamente di chiudere i battenti per la scarsità di adesioni. Il vento del cambiamento sta soffiando anche su un certo modo di fare “scienza”, che i più ritengono ormai evidentemente superato. Lòthlaurin
Testa sotto la sabbiaIl vento sta proprio cambiando per gli argomenti un tempo definiti “non scientifici”: il cosiddettoCICAP, o Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale, è a corto di sostenitori e sta per chiudere i battenti.
Fortemente voluto da Piero Angela, alfiere della divulgazione scientifica per famiglie, quella “zuppa” di conoscenze appositamente confezionata per guidare la formazione dei concetti relativi alla scienza nella massa della popolazione, il CICAP è attivo dal 1989 e si vanta di aver smascherato molti imbroglioni e truffatori valutando il loro operato e le loro affermazioni secondo un metodo definito “scientifico”.
Ma la scienza sta cambiando sotto i nostri occhi giorno per giorno a velocità impressionante, i confini della dottrina scientifica classica paiono ormai molto più che angusti, quello che un tempo era giudicato fuori dalla scienza ora è giudicato dentro un sapere che diviene sempre meno ingessato e fermo, sempre più fluido, multiforme e affascinante, il pubblico partecipa, persino malgrado i pesanti brainwashing televisivi, a questa evoluzione del concetto stesso di scienza, pertanto la conseguenza pratica è che la gente ritiene ora l’attività del CICAP sempre più superata e non si iscrive più, sostenendo finanziariamente l’organizzazione.
Poiché siamo abituati ad augurare sempre il meglio a tutti, chiunque essi siano, con tutto il cuore auguriamo allo staff del CICAP di trovare presto una attività più socialmente utile di quella finora svolta e terminiamo godendoci in video questo Requiem di Mozart nella storica versione diretta da Karajan.
Jervé
Wolfgang A. Mozart – Messa da Requiem in Dmin K626
Hearthaware blog

L’Islanda vince ancora: non dovrà risarcire le banche


island-bank-featL’Islanda, l’unico paese europeo che ha avuto il coraggio di far fallire le banche e di tenersi stretta la propria sovranità economica, ha avuto ragione due volte. La prima, quando lo stesso Fondo Monetario Internazionale ha ammesso a denti stretti, di fronte all’evidenza, che la scelta dei politici islandesi fosse quella giusta; la seconda, oggi, quando il tribunale dell’EFTA (European Free Trade Association) ha stabilito con sentenza DEFINITIVA che l’Islanda non ha l’obbligo di risarcire le banche che ha lasciato fallire. È una sentenza storica, un precedente giudiziario che non potrà essere ignorato in futuro, un grande stimolo per quei paesi che volessero seguire le stesse orme dell’Islanda, verso il ripristino della sovranità monetaria. Lòthlaurin

Alan Watt: Scioccare e Sorprendere – La Manipolazione della Psiche Umana (parte3)



Vi fornirò un esempio in grado di indicare quanto la televisione fosse fondamentale, per mostrare quanto importante fosse averla in ogni singola abitazione delle persone comuni. Ora, in numerosi paesi dell’Europa, ad esempio, già a partire dagli anni ’50 e ’60, e vi fornirò l’esempio della Gran Bretagna. La classe lavoratrice non aveva accesso alle carte di credito. Non era possibile ottenere carte di credito. Non era possibile ottenere prestiti bancari a meno che non si ricorresse a garanzie che fungessero da collaterale. Quindi, si parlava di una capacità di reddito fondamentalmente fissa, non c’era denaro extra se non quello per l’affitto, il cibo, e poco altro, magari gli abiti per i bambini. Si aveva a disposizione l’essenziale, non c’era la possibilità di avere denaro extra a disposizione da spendere per beni di lusso. E non c’era la possibilità di ottenere credito.

La conoscenza: il perfezionamento di sé e il destino in anticipo


Tratto da: http://www.riflessioni.it
di Tiziano Bellucci
Riflessioni sull'Antroposofia - La Scienza dello Spirito

Apprendere, acquisire conoscenza significa divenire sempre più consapevoli e più partecipi dello stato delle cose riguardo il senso della vita e la missione dell’uomo sulla terra.

Qui per “conoscenza“ non si intendono le nozioni scientifiche, ma le rivelazioni provenienti da indagini chiaroveggenti di individui predisposti.
Più conosco e più mi si “svela” il mondo, i suoi esseri e i suoi propositi. Più apprendo è più vengo a sapere cosa devo fare e cosa non devo fare: che cosa si attende da me il cosmo. Mi si rivela il mio ruolo nell’economia universale come essere umano.
Al contempo tramite il conoscere mi vengono messe a disposizione soluzioni, giuste indicazioni per come operare in modo retto, sano e fecondo nel mondo.
Se eseguo in modo corretto quelle indicazioni (che spesso implicano una “modificazione” morale di me stesso) allora opero nel mondo e contribuisco al divenire: tutto sarebbe in armonia.